La progettazione e la programmazione dei processi di apprendimento sono aspetti fondamentali del lavoro di insegnanti e altri specialisti nel campo della formazione e istruzione. Dopotutto, la progettazione didattica è un insieme di scelte e strategie volte alla creazione di percorsi di apprendimento efficienti, efficaci e che portano a risultati misurabili.

La progettazione didattica per fasi, ad esempio, aiuta a comprendere come ogni unità di apprendimento contribuisca alla qualità dell’intero processo di insegnamento. Allo stesso modo, analizzare la progettazione didattica con esempi concreti permette a ogni insegnante di tradurre la teoria in pratica e lo aiuta ad applicare i modelli educativi più adatti.

Una didattica efficace è composta da diversi fattori: obiettivi realistici, coerenza tra metodi applicati e risultati attesi e un processo di valutazione costante. Più la progettazione è chiara, più diventa uno strumento logico e funzionale per il raggiungimento dei risultati formativi.

All’interno di questo articolo troverai i principali modelli di progettazione didattica con esempi, imparerai le differenze tra i vari tipi di progettazione didattica e scoprirai le caratteristiche fondamentali di questi processi e come applicarle in diversi contesti, così da poter sviluppare esperienze di apprendimento e programmi di crescita efficaci per studenti e dipendenti.

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Cosa si intende per progettazione didattica

Come siamo soliti fare, partiamo da una prospettiva teorica e proviamo a dare una definizione di progettazione didattica.

La progettazione didattica è un insieme di processi e di metodi che vengono impiegati per sviluppare, implementare e valutare le esperienze di apprendimento. Si tratta di un approccio che tiene in considerazione diversi aspetti del processo di formazione e riunisce in sé elementi di diverse discipline, come la pedagogia, la comunicazione e la psicologia.

Un tempo riservato a scuole e istituti, oggi questo processo ricopre un ruolo fondamentale anche all’interno di aziende e organizzazioni il cui successo è strettamente legato alle competenze e alle conoscenze dei propri dipendenti. Le teorie e i modelli di progettazione didattica vengono applicati per la costruzione di piani di sviluppo, lo sviluppo di materiali formativi, pianificazione dei piani di carriera e organizzazione di corsi di formazione.

La progettazione didattica è un importante momento per la creazione della formazione

Possiamo quindi affermare che la progettazione didattica è un processo organizzato che sta a metà tra programmazione e insegnamento: si usano modelli di riferimento per la pianificazione di un programma di apprendimento, ma anche per la acquisizione di dati e l’individuazione dei bisogni formativi in diversi contesti:

  • A scuola e ovunque ci siano studenti (asilo, elementari, medie, collegio, scuola superiore, università).
  • Corsi per il tempo libero. Quando si decide di imparare una qualsiasi disciplina o materia, deve esserci un piano formativo e progressivo strutturato per ogni classe o livello.
  • Ambienti aziendali. La formazione sul posto di lavoro è un processo fondamentale che viene messo in atto per sviluppare le capacità, competenze e abilità delle risorse umane.

Il Ministero dell’Istruzione è stato il primo a definire le caratteristiche della progettazione didattica. Dal 2018 ha stillato un documento sull’evoluzione dell’istruzione e l’implementazione della DAD (didattica a distanza) secondo il quale ogni alunno, classe e docente deve disporre di una progettazione didattica e ambiente/classe di apprendimento consono.

“Le proposte didattiche e le modalità di verifica e valutazione dovrebbero essere coerenti con la progettazione curricolare, evitando di frammentare la proposta didattica in miriadi di “progetti” talvolta estemporanei e non collegati tra di loro e con il curricolo. I percorsi didattici messi a punto dovrebbero essere formalizzati in modelli che li documentino, consentano la verifica e la valutazione e la trasferibilità ad altre classi non in sede, nonché la capitalizzazione per gli anni successivi, razionalizzando così le risorse e costruendo progressivamente intenzionali, coordinate e condivise pratiche di istituto.”

Nel documento, il Ministero fa riferimento agli studenti e all’ambito scolastico, ma gli stessi concetti possono essere riportati nell’ambito aziendale, come una guida all’applicazione di strategie e alla programmazione di attività per lo sviluppo di competenze professionali in qualsiasi organizzazione.

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Modelli di progettazione didattica: esempi

Dopo questa breve riflessione sulla progettazione dell’attività didattica e sulla sua importanza, possiamo passare alla pratica, cioè i diversi modelli di progettazione di attività didattica con esempi.

Ogni modello rappresenta un approccio diverso allo sviluppo di esperienze di apprendimento ed è frutto del lavoro e della ricerca da parte di educatori e formatori. Ogni profilo è creato per rispondere a bisogni specifici: dallo sviluppo delle competenze di problem solving, fino alla creazione di un programma di formazione con contenuti e materiali didattici.

Conoscere e confrontare diversi modelli è utile per poter creare il proprio schema di progettazione didattica. Possono essere seguiti fedelmente o servire come guida per sviluppare il proprio corso.

Modello ADDIE

Il termine ADDIE non è altro che un acronimo delle parole inglesi Analysis (analisi), Design (progettazione), Development (sviluppo), Implementation (implementazione) e Evaluation (valutazione). Queste descrivono i livelli di progettazione didattica, cioè i passaggi di cui tenere conto e il loro ordine:

  • Analisi. Il docente deve avere chiari in mente gli obiettivi formativi, conoscere le capacità iniziali degli studenti, definire l’ambiente di apprendimento, determinare i bisogni, le sfide e le esigenze, i contenuti e la tecnologia da usare.
  • Progettazione. La seconda fase implica la progettazione dei contenuti del corso con tutte le attività, le risorse, i materiali, gli esercizi, gli strumenti, ecc.
  • Sviluppo. La terza fase è quella pratica, durante la quale tutti gli elementi definiti in precedenza vengono presi e trasformati in programmi di apprendimento.
  • Implementazione. La quarta fase determina l’implementazione in cui il corso e i contenuti vengono arricchiti anche a seguito della valutazione da parte del corsista.
  • Valutazione. La quinta fase comprende la valutazione del programma di didattica e dei suoi risultati, per capire se rispondano alle esigenze degli studenti e alle aspettative di chi insegna.

Modello SAM

Il secondo metodo è chiamato SAM, dall’inglese “Successive Approximation Model”, cioè Modello per Approssimazioni Successive.

Nell’immagine qui sotto puoi vedere come fare una progettazione didattica per programmi di apprendimento seguendo questo modello di programmazione.

Modello SAM di progettazione didattica
  • Fase di preparazione. Vengono definiti obiettivi, esigenze, bisogni, azioni e strumenti da usare per la progettazione dei contenuti per la classe.
  • Fase di design interattivo. In questa fase avviene la programmazione di un prototipo che viene “testato” e poi sviluppato in base consigli, elementi e valutazioni ottenuti da parte degli studenti stessi.
  • Fase d’implementazione. Il corso viene lanciato, ma è sottoposto a valutazione continua per poter essere migliorato.

Quando si decide di procedere con un modello simile, magari per portare a termine progetti di didattica a distanza di alta qualità, è fondamentale avvalersi di piattaforme LMS che permettano di creare corsi e-learning.

Modello TPACK

Il modello TPACK è uno degli strumenti di progettazione didattica più apprezzati. Il suo nome deriva dall’acronimo Technological Pedagogical Content Knowledge ed è stato sviluppato nel 2006 da Punya Mishra e Matthew J. Koehler.

Al contrario dei metodi precedenti, questo modello di pianificazione didattica si focalizza sulle conoscenze, competenze e capacità del docente o del formatore:

  • CK: Conoscenza dei contenuti. Il docente, ovviamente, deve sapere bene l’argomento di cui si parla in classe. Per questo motivo, in un contesto aziendale, ci si affida spesso alla consulenza di specialisti esterni per poter implementare programmi di formazione di successo.
  • PK: Conoscenza didattica della disciplina trattata. Un docente non deve conoscere solo la materia, ma avere anche competenze di insegnamento specifiche per quella materia e fondamenti di pedagogia e psicologia, nonché capacità di progettazione didattica. In ambito aziendale, i formatori devono essere preparati anche in termini di comunicazione e altre cose relative agli ambienti business.
  • TK: Conoscenza della tecnologia. La tecnologia da integrare nell’insegnamento è un aspetto fondamentale del settore e-learning. Infatti, è sempre più diffuso l’utilizzo di software e strumenti per la creazione di corsi come iSpring Suite.

Sommando questi tre elementi si riescono a creare programmi, corsi e lezioni efficaci che rispondono alle esigenze degli studenti in qualsiasi contesto.

Modello di Flipped Classroom

Progettazione didattica: modello di Flipped Classroom

Questa metodologia nasce nei primi anni 2000 grazie a Jonathan Bergmann e Aaron Sams, due docenti di chimica. Per coinvolgere maggiormente i loro studenti, iniziarono a utilizzare video anche al di fuori dell’orario scolastico, così da permettergli di apprendere i contenuti a casa e dedicare il tempo in classe ad attività pratiche e di approfondimento. Si trattava di un modello che anticipava l’e-learning, destinato a diffondersi rapidamente.

La forza dei loro corsi stava proprio nella didattica interattiva, basata su discussioni, materiali, esercitazioni, acquisizione di competenze e supporto personalizzato dell’insegnante sui compiti.

Questo approccio è uno dei modelli utilizzati nella progettazione didattica per soggetti e nella programmazione formativa, fondato su esperienze già consolidate. Alcuni insegnanti scelgono di seguirlo in modo rigoroso, altri lo adattano alle proprie esigenze o ne creano versioni ibride. L’aspetto più importante resta comunque il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento a scuola come in azienda, dal vivo come a distanza.

Progettazione attività didattica: esempi

Abbiamo visto cosa si intende per progettazione didattica, ma come avviene nella vita reale? Una volta definiti obiettivi, contenuti e strumenti di apprendimento, l’insegnante o il formatore li trasforma in un piano concreto e strutturato.

Ovviamente, il piano da mettere in atto cambia a seconda dell’occasione e dell’ambito: per esporre i risultati di una ricerca servono azioni diverse rispetto a quando si progetta un intero corso a distanza.

Prendiamo l’esempio di una scuola media: come fa un professore di matematica a portare avanti un intervento di progettazione didattica per la programmazione degli argomenti da trattare in classe? Lui ha a disposizione le informazioni del Ministero, ma il suo ruolo prevede l’uso di risorse e strumenti per spiegare e far imparare gli argomenti in lista.

Per prima cosa, dovrà capire che cosa sappiano effettivamente gli studenti guardando il programma di quinta elementare, facendo un piccolo test di conto o un piccolo ripasso. Capita le lacune e le conoscenze degli alunni, sarà in grado di preparare un piano di crescita e di capire quali saranno le sfide più difficili da affrontare. Ogni fase è così pianificata per raggiungere obiettivi di apprendimento chiari e misurabili.

Stesso vale per i corsi di formazione delle risorse umane. Qui si parla di conoscenze teoriche, ma anche competenze manuali e tecniche che variano a seconda del ruolo e degli strumenti necessari per svolgere il lavoro.

In azienda, la programmazione dei processi di apprendimento è molto più varia e può prevedere moduli online, interventi sul campo, workshop, simulazioni, giochi di ruolo, sessioni di feedback personalizzate e molto altro ancora. La qualità dei corsi e delle attività di apprendimento dipende dalla conoscenza delle risorse umane e dalla preparazione di piani ben strutturati.

Progettazione didattica: fasi

Ormai non abbiamo più dubbi sull’importanza della progettazione didattica. Per compierla a dovere, bisogna concentrarsi su ognuna delle fasi guida che la compongono.

  • Nella fase iniziale, il reparto Risorse Umane e i responsabili della formazione analizzano tutti gli aspetti fondamentali del processo didattico: sfide, obiettivi, ecc. Durante questa analisi, è necessario valutare gli obiettivi da raggiungere, la programmazione complessiva e le competenze di partenza dei partecipanti, considerando anche i loro stili di apprendimento. L’analisi deve mettere in evidenza sia le opportunità sia le possibili criticità.
  • Durante la fase di analisi, gli obiettivi di apprendimento per le risorse umane devono essere definiti con chiarezza e formulati in modo che siano misurabili. È importante chiedersi che cosa dovrà essere in grado di fare la persona al termine del corso o dell’attività formativa.
  • Dopo aver stabilito gli obiettivi, si procede con la pianificazione delle attività di formazione, valutando le metodologie e gli strumenti più adeguati per favorire un apprendimento rapido ed efficace. In questa fase si organizzano lezioni, esercitazioni e incontri che seguono la programmazione generale.
  • Le attività devono essere disposte in una sequenza logica e progressiva per garantire una crescita graduale delle competenze. Una buona organizzazione facilita la comprensione e rende l’apprendimento più efficace.
  • È necessario prevedere strumenti di valutazione che permettano di misurare i risultati raggiunti e di verificare le competenze acquisite dai partecipanti. Ecco come migliorare la progettazione didattica: continuando ad analizzare e ottimizzare.
  • La progettazione didattica deve restare flessibile e adattabile agli obiettivi e alle esigenze che emergono durante il percorso. I docenti o formatori possono apportare modifiche e aggiustamenti in base alle reazioni e ai bisogni degli studenti.
Progettazione didattica: fasi chiave

Come fare una progettazione didattica

Affrontare una progettazione didattica è molto più semplice quando si hanno a disposizione gli strumenti giusti per farlo. Tra questi, segnaliamo iSpring Suite: un authoring tool all’avanguardia che permette a docenti e formatori di progettare, sviluppare e offrire esperienze di apprendimento efficaci in poco tempo e senza difficoltà.

Come fare una progettazione didattica con iSpring Suite

Perché proprio iSpring Suite e non uno degli altri strumenti sul mercato? Prima di tutto, perché si integra direttamente nell’interfaccia di PowerPoint e non richiede di imparare a usare un altro software. Poi, perché dà la possibilità di inserire facilmente quiz, sondaggi e valutazioni interattive per coinvolgere gli studenti e monitorare i progressi. Con iSpring Suite puoi anche progettare un corso con audio, video, giochi di ruolo, e molti altri media interattivi.

Progettazione didattica: creare un quiz

Ogni aspetto è personalizzabile con brand e colori dell’azienda o dell’istituto e tutti i contenuti creati sono convertibili in formato SCORM per essere caricati sui sistemi LMS.

L’assistenza tecnica della piattaforma è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per rispondere a qualsiasi domanda, garantendo che i tuoi progetti procedano senza intoppi. Ti piacerebbe mettere subito iSpring Suite alla prova? Scarica la versione gratuita della durata di 14 giorni, oppure richiedi una demo in diretta con un esperto.

Conclusioni

La sinergia tra modelli teorici, una progettazione attenta e una programmazione strutturata consente di realizzare percorsi formativi realmente efficaci, sia in ambito scolastico che aziendale. Seguire passo dopo passo le fasi della progettazione didattica e adottare strumenti professionali semplifica il lavoro del formatore e garantisce risultati misurabili e di qualità.

La scelta di uno strumento come iSpring Suite rappresenta un investimento strategico: rispetto ai software gratuiti, offre un ambiente completo per la creazione dei corsi e dei percorsi, senza dover più pensare agli aspetti tecnici e di design.

Prima di attivare un abbonamento, puoi prenotare una demo con un esperto o provare la versione gratuita di iSpring Suite, così da poter fare una valutazione della semplicità con cui puoi iniziare la tua prima programmazione e progettazione didattica.

FAQ

Qual è la progettazione didattica che si basa sulla didattica breve?

La progettazione didattica basata sulla didattica breve è quella che organizza l’apprendimento in unità brevi, mirate e facilmente assimilabili. Questo approccio si concentra su obiettivi specifici e misurabili, favorendo una rapida acquisizione di competenze, ideale per i contesti aziendali.

Un commento su “Progettazione didattica: esempi, strategie efficaci e strumenti utili

  • Molto interessante. Lavoro nelle HR e questo mi sembra molto interessante e soprattutto d’immediata comprensione. Potrebbe essere una soluzione interessante per digitalizzare tutta la formazione che è ancora fatto un modo classico.

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