
Domandarsi se i corsi blended siano efficaci per i professionisti è proprio come chiedersi se lo scotch miscelato sia buono. E come con lo scotch, la risposta giusta è: “dipende dall’equilibrio”. Allora, che cos’è la formazione in modalità blended, che tipo di mix offre e perché ha destato così tanta attenzione negli ultimi 10 anni?
Corso in modalità blended: significato e casi studio
Fare formazione blended significa adottare un approccio che unisce elementi della formazione tradizionale con attività online guidate da un formatore. A differenza dell’eLearning, le lezioni online non sostituiscono completamente quelle in presenza; gli insegnanti usano la tecnologia per arricchire l’esperienza formativa e ampliare le conoscenze.
Ecco alcuni esempi di come funziona la formazione mista o blended learning:
Attività | Approccio faccia a faccia | Per farlo misto… |
Gli studenti lavorano in gruppi su progetti | Gli studenti si incontrano in classe per lavorare insieme e contribuire al progetto. | Gli studenti usano la messaggistica, social network e varie app per le attività per pianificare il proprio lavoro e controllare i progressi. Utilizzano anche servizi di condivisione di file (ad es. Google Docs) per lavorare insieme e condividere feedback sul progetto. |
Gli studenti fanno conversazione nella lingua straniera in due oppure in piccoli gruppi | Gli studenti sono divisi in gruppi durante la lezione e discutono su un tema specifico. | Oltre al dibattito in classe, gli studenti utilizzano i servizi online per chattare con messaggi oppure a voce (ad esempio Discord). |
Valutazioni | Gli studenti scrivono un tema, fanno quiz e sostengono l’esame finale. | Il progresso degli studenti viene valutato dall’analisi dei dati sulle loro attività; gli studenti fanno test e quiz online, inviano articoli digitali e fanno il ripasso. |
Sarebbe uno sbaglio, però, dire che la formazione blended sia semplicemente un corso in aula con delle risorse online aggiuntive.
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Rendi i tuoi corsi in modalità blended più interattivi con uno strumento per creare corsi basato su PowerPoint.
Corso di formazione in modalità blended:
quali sono i vantaggi?
Negli ultimi anni, il rapido sviluppo della tecnologia ha portato a una diffusione della formazione online e delle pratiche eLearning in diverse parti del mondo. Molti contenuti eLearning sono stati messi online diventando fruibili dappertutto, in qualsiasi momento, su tutti i dispositivi.
La digitalizzazione non solo offre ai dipendenti la possibilità di seguire un corso di formazione ovunque, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, – cosa che, diciamo la verità, è apprezzata soprattutto dai datori di lavoro – ma anche di imparare in un ambiente adatto, che sia il posto di lavoro o la tranquillità della propria casa, quando si sentono a proprio agio. Questa tipologia di piattaforma, piena di informazioni rilevanti e sempre a disposizione, stimola i dipendenti a svolgere un lavoro autonomo, mantenendo il pieno controllo sulla propria formazione e acquisendo le capacità di auto-organizzazione.
Allo stesso tempo, le aziende hanno ancora dei buoni motivi per condurre almeno parte delle lezioni in presenza, sul posto di lavoro. In un corso di formazione in modalità blended gli studenti scelgono tempo e luogo per lo studio, ma il ritmo di lavoro e l’orario delle attività sono gestiti dal formatore.
Inoltre, per un’esperienza formativa davvero coinvolgente, ci dovrebbe essere la possibilità di allontanarsi fisicamente dal lavoro quotidiano, staccare e aggiornare le proprie competenze. Una sessione di formazione offline ben organizzata è l’occasione per incontrare gli esperti (sia interni che esterni), scoprire pratiche all’avanguardia, vivere la cultura aziendale e confrontarsi con i colleghi di lavoro.
Una perfetta integrazione di attività tipiche della formazione offline e un portale online è cruciale per migliorare i risultati della formazione.

Caso studio Danone Academy
Danone è un’azienda leader nel settore alimentare con più di 105.000 dipendenti in 55 paesi. Per permettere ai dipendenti di acquisire maggiori competenze e di essere più efficaci nel proprio lavoro, l’azienda ha lanciato l’iniziativa «One Learning A Day” che ha moltiplicato le opportunità di apprendimento per ogni Danoner.
Il programma della formazione si basa su 4 elementi:
Formazione sul posto di lavoro: include incontri con i capigruppo, mentoring e accesso alle risorse digitali per la formazione on-the-go.
Formazione in aula: formazione interna ed esterna, insieme a laboratori.
eLearning: corsi online, aula di studio virtuale e giochi in Danone Campus 2.0, una piattaforma interna per la formazione digitale.
Networking: incontri in presenza nei mercati e nei campus, insieme a incontri online sui social network e sul learning management system, LMS, di Danone.
Oggi, la piattaforma FAD ha 69.000 visitatori unici, mentre il tempo medio per la formazione di un dipendente è di 27 ore l’anno.
Modelli di corsi blended per la formazione aziendale
In questo momento stai pensando: “Okay, sono convinto. Mettiamo in pratica il blended learning nella mia azienda”. Tuttavia, la cosa più difficile nel lanciare un corso blended è che la tecnica per farlo è molto flessibile. La varietà di strategie, strumenti e l’equilibrio della formazione mista probabilmente fa sì che anche i professionisti con esperienza di learning si sentano sopraffatti e confusi.
Mettiamo in evidenza 4 modelli di blended learning che vediamo come i più adatti per uso aziendale:

1. Face-to-Face Driver Model
Questo modello è il più vicino alla formazione tradizionale in classe. Di solito, prevede che non tutti in classe seguano una formazione aggiuntiva in modalità online, ma solo quegli studenti che hanno bisogni individuali specifici, hanno difficoltà o vorrebbero approfondire degli argomenti.
2. Online Driver Model
Questo modello è il contrario dello studio in aula, poiché è interamente basato sull’erogazione digitale della formazione. Include sia la formazione sincrona (vale a dire, webinar in diretta, lezioni faccia a faccia, ecc.), sia la formazione asincrona (studio autonomo con corsi online). Con il modello Online Driver, di solito non c’è bisogno di organizzare incontri, ma possono sempre essere previsti per agevolare il lavoro di squadra.
3. Rotation Model
Questo modello include la divisione del gruppo di studenti in gruppi di lavoro più piccoli per assegnare loro diversi tipi di compiti, a turno. Permette agli studenti con diverse abitudini di imparare e trarre il massimo dalla formazione.

4. Flipped Classroom
Il motto di questa tipologia di didattica blended è «studio online, applicazione offline”. Nel caso della classe rovesciata, si inverte l’ordine di lezioni e compiti. Gli studenti studiano a casa prima della lezione e il tempo in classe è dedicato allo studio e all’applicazione delle nuove competenze apprese. Ciò può essere fatto sotto forma di discussioni, studio di casi o partecipazione a progetti. Il compito degli insegnanti è quello di guidare gli studenti, rispondendo alle domande e dando loro supporto nel mettere pratica i concetti imparati sul posto di lavoro.
Caso studio Intel
Intel è un produttore high-tech che utilizza migliaia di ingegneri per il funzionamento e la manutenzione delle proprie fabbriche. Il corso introduttivo, che dura 12 giorni, richiede un tempo di downtime, o inattività, di 16 ore. L’azienda è riuscita a convertire il corso in modalità blended riducendo il numero di ore che i tecnici passano lontano dalla fabbrica e il conseguente tempo di inattività degli strumenti di produzione del 60%, con un ROI del 157%.
Il progetto è stato diviso in 3 fasi:
Fase 1: formazione online.
Un corso online autonomo e interattivo con testi, elementi multimediali e simulazioni. Questa fase fornisce agli studenti una conoscenza di base sui componenti delle apparecchiature.
Fase 2: formazione guidata da formatore.
Un corso in aula tradizionale, con un insegnante che trasmette agli studenti una conoscenza approfondita, insieme a competenze cruciali, necessarie per mettere in esecuzione le apparecchiature e svolgere il proprio lavoro.
Fase 3: manutenzione preventiva gestita.
Sei mesi di lavoro pratico e di laboratori per abituarsi a risolvere i problemi e praticare le abilità psicomotorie.
Quali strumenti si possono usare per un corso blended?
Iniziare a usare la tecnologia sin da subito, non è l’ideale. La formazione mista non funziona in questo modo. Tuttavia, nella fase iniziale potresti avere bisogno di alcuni degli strumenti seguenti:
1. Piattaforma per la formazione in cloud.
Le piattaforme FAD (LMS) sono utilizzate per salvare il materiale della didattica blended, distribuirlo agli studenti e vedere la reportistica per capire se lo studio stia procedendo con successo. Alcuni LMS possono fornire agli studenti solo corsi online assegnati (il cosiddetto learning asincrono); altre soluzioni sono in grado di condurre sessioni di formazione online dal vivo, come ad esempio i webinar. Se sei nuovo all’eLearning, ci sono tre regole da seguire per scegliere un LMS:
- Scegli in base alla facilità di utilizzo. Più una soluzione è intuitiva, più è probabile che sia adottata da insegnanti e dipendenti e più rapidamente potrai iniziare la formazione blended.
- Scegli una soluzione che ti permetta di iniziare con poco. Ecco perché si consiglia di scegliere una soluzione LMS in cloud. All’inizio è meglio andare avanti con un LMS che non richieda tanti investimenti, come assumere i tecnici per configurarlo, pagare per l’implementazione o acquistare costosi moduli aggiuntivi per poterlo utilizzare correttamente.
- Scegli una soluzione che abbia un’app mobile. Poter imparare con qualsiasi dispositivo è cruciale per il successo di un corso blended.
iSpring Learn LMS è un esempio di LMS che corrisponde a tutti i pre requisiti menzionati. Ci vogliono pochi clic per creare la tua piattaforma FAD, caricare contenuti e aggiungere utenti. Avrai accesso a tutte le funzionalità offerte da un LMS e pagherai solo per gli utenti attivi. Inoltre, ci sono app mobili native gratuite per iOS e Android che permettono ai tuoi studenti di fare formazione quando e dove vogliono. Per valutare tutti i vantaggi di questa piattaforma, puoi provarla qui.
Se vuoi scoprirne di più, puoi guardare anche questa guida di 5 passi nel blog di iSpring e scaricare una lista di controllo che include tutti i requisiti essenziali.

Con l’inventario dei contenuti didattici in forma visiva è facile capire dove concentrare i propri sforzi.
2. Raccolta di risorse di apprendimento
Questo argomento merita un altro articolo. Per ora, tieni semplicemente a mente che il contenuto è tutto e che devi impegnarti a creare una raccolta di materiali didattici che completino bene la formazione dal vivo.
La buona notizia è che puoi approfittare di ciò che hai già. Ad esempio, con l’insieme degli strumenti di authoring di iSpring Suite, è possibile trasformare le presentazioni esistenti in corsi online con quiz e altri elementi interattivi in modo facile.
La brutta notizia è che serve comunque del tempo per capire cosa è possibile adattare e riutilizzare nella formazione e cosa bisogna creare da zero. È conveniente farlo con una mappa mentale, un metodo per strutturare le informazioni visivamente.
3. Strumento di authoring
Per una formazione blended efficace è essenziale avere uno strumento di authoring. Dato il carattere flessibile e personalizzabile dell’apprendimento misto, lo strumento di authoring ti deve permettere di creare corsi velocemente e adattare contenuti digitali didattici con quiz, video, simulazioni interattive senza troppa fatica.
Ecco i 4 strumenti di authoring più famosi:
- iSpring Suite
- Articulate 360
- Adobe Captivate
- Lectora Inspire
iSpring Suite è un potente add-in per PowerPoint, mentre le altre soluzioni sono autonome. Ognuna di queste soluzioni ha i propri vantaggi: per saperne di più, puoi guardare questo articolo con un confronto dettagliato degli strumenti di authoring sul blog di iSpring. In breve, ti consigliamo di provare tutti gli strumenti nella versione di prova e scegliere quello che è più facile da usare, poiché la possibilità di creare contenuti didattici velocemente può essere una delle parti essenziali dell’apprendimento misto. As esempio, puoi provare la versione trial di iSpring Suite.
È probabile che per creare corsi online ti servano altri strumenti oltre al PC. In iSpring Suite, ad esempio, ci sono strumenti per registrazioni video, registrazioni dello schermo, narrazioni audio. Quindi, per fare un buon lavoro ti serviranno una webcam (se non sei ossessionato dall’alta qualità, va bene anche una integrata) e un microfono.
4. Strumenti di collaborazione
Lavorare insieme, comunicare e fare networking accelera la condivisione di buone pratiche e favorisce una cultura della collaborazione. L’apprendimento misto permette agli studenti di fare un lavoro di squadra non solo in classe.
Ci sono tanti servizi gratuiti che ti possono aiutare a creare un forte ambiente di formazione. Ecco alcune idee:
5. Social network
Facebook
Crea gruppi su Facebook per semplificare il lavoro di gruppo, oltre ad avviare discussioni e incoraggiare la comunicazione informale.
Twitter
Scambia dei messaggi istantanei, fai sessioni di domande e risposte frequenti in tempo reale, pubblica link e contenuti multimediali, condividi feedback e annunci.
Pinterest
Crea e condividi moodboard e idee visive.
6. Strumenti di collaborazione
Google Docs, Spreadsheets & Presentations
Google Docs è proprio come MS Office, solo che consente a un gruppo di persone di lavorare insieme su un singolo documento, scambiare commenti, modificare e vedere la cronologia delle modifiche.
Trello
È uno strumento di gestione di progetti online basato su carte Kanban. Con il suo aiuto, è facile coordinare il lavoro di tutti e monitorare le attività.
7. Chat
Discord
Questo servizio online è usato come strumento di chat vocale e di testo per i giocatori, ma è anche perfetto per condurre sessioni di formazione in tempo reale online per gruppi di studenti e per consulenze peer-to-peer.
Telegram
Telegram è un’app di messaggistica che ti permette di creare canali pubblici e privati (tu scrivi, gli altri leggono) o gruppi (dove tutti possono scrivere). In Telegram, puoi anche usare bot speciali per creare sondaggi o aggiungere pulsanti di reazione.

Esempio di pulsanti di reazione
Sintesi
Quando si parla di digitalizzazione, la prima cosa che viene in mente sono aziende come Amazon o Uber che con la tecnologia digitale hanno cambiato il mercato. Allo stesso tempo, però, questi servizi online sono strettamente legati all’esperienza offline degli utenti. La stessa cosa vale per la formazione blended: richiede un delicato equilibrio tra lezioni in aula e un corso in modalità eLearning.
La formazione aziendale ha fatto molta strada, dagli workshop per apprendisti ai campus aziendali. Tuttavia, non esiste un modo per sapere a priori se la formazione offline, i corsi online oppure i corsi blended saranno efficaci nel tuo caso. Una formazione efficace è ed è sempre stata quella incentrata sullo studente; qualsiasi strategia o tipologia di formazione tu scelga, non puoi sbagliare se metti i tuoi studenti sopra ogni altra cosa, per poi ottimizzare la didattica blended strada facendo. Come vedi, ci sono molti vantaggi nel learning in modalità blended. Condividi la tua opinione nei commenti.