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Quante volte ci siamo accorti che i concetti che impariamo diventano parte integrante di noi quando li mettiamo in pratica grazie al learn by doing? Non è una casualità, ma il famoso learning by doing di Dewey che è una metodologia di apprendimento da sempre ritenuta tra le più valide.

Non lo dicono sono i teorici odierni, ma lo stesso Aristotele decantava l’apprendimento attraverso la pratica. Tutto questo perché passiamo dalla sfera mnemonica a quella esperienziale, mettendo in atto la ristrutturazione cognitiva. Questo aiuta a unire ciò che è meramente teorico (i concetti) con una metodologia pratica. Vediamo insieme il learning by doing esempi, cosa è e modelli.

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John Dewey e il learning by doing

Per capire meglio la dinamica del learning by doing significato vediamo uno dei suoi teorizzatori nel XX secolo il filosofo John Dewey. I suoi studi hanno avuto una grande rilevanza e sono stati un punto di partenza per nuove prospettive nell’insegnamento e nella pedagogia. La learning by doing definizione lo identifica come una metodologia dell’apprendere attraverso il fare. Per questo promuoveva una partecipazione attiva dei suoi studenti in attività pratiche e la risoluzione dei problemi reali. Da qui nasce l’apprendimento esperienziale molto apprezzato da ogni pedagogista.

Gli studi di John Dewey e il learning by doing metodologia didattica, hanno portato delle innovazioni nella modalità dalla scuola al lavoro fintanto nel campo pedagogico. L’obiettivo ultimo è quello di far sì che lo studente, in qualunque ambito si trovi, abbia come bagaglio una buona capacità critica e il saper convertire i concetti nella vita reale.

Learning by doing: significato

Quale è la definizione? Tradotto in italiano è imparare facendo e quindi sintetizza tutti quei metodi di apprendimento per cui si ha un percorso attivo da parte dello studente. Questa può essere anche una didattica laboratoriale learning by doing. Infatti, il learning by doing metodologia afferma che esiste un cono dell’apprendimento dove le metodologie più passive sono quelle meno performanti a livello di apprendimento dei concetti. Viceversa, le più attive hanno una memorizzazione più elevata dei concetti stessi. I vantaggi sono:

  • Apprendimento attivo e percorso pratico, che mettono in atto delle competenze concrete da parte dello studente stesso.
  • Memorizzazione facilitata.
  • Sviluppo per lo studente del pensiero critico dato da un maggior coinvolgimento emotivo.
  • Maggiore fiducia perché la modalità pratica aiuta.

Bisogna definire il learning by doing una metodologia inclusiva. Questa coinvolge chiunque, senza distinzione, mirando a creare competenze per ciascuno al massimo delle sue capacità.

Il metodo learning by doing ha delle grosse applicazioni soprattutto nell’e-learning. Può essere sviluppato con un kit di strumenti di creazione quale è iSpring Suite. Vediamo insieme alcuni modelli declinati e come sia adatto anche alle aziende per la loro formazione interna.

Learning by doing: esempi

Quello che abbiamo detto a livello teorico sembra funzionare a perfezione a livello di logica nelle strategie di formazione. Questo a partire dalla scuola elementare fino a tutte le scuole curriculari e scuole del tempo libero, compreso l’ambito aziendale. Analizziamo insieme degli esempi per vedere come procedere. Con l’avvento dell’e-learning diventa necessario avere degli strumenti e strategie che possano mettere in pratica questa tecnica tra pratica e teoria. Con tool di creazione corsi come iSpring Suite si riesce ad applicare il learning by doing. Guarda per esempio i quiz sotto per avere una maggiore conoscenza di cosa può essere fatto.

Cosa serve il quiz? Esso permette allo studente di aumentare la propria conoscenza. Ha anche le seguenti caratteristiche:

  1. Recupero attivo – lo studente deve quindi usare in lavori a livello attivo la conoscenza che ha ricevuto.
  2. Riscontro immediato – lo studente ha subito un riscontro sul suo livello di comprensione.
  3. Coinvolgimento attivo – si ha un’azione da chi impara e questo aumenta la memoria, la motivazione, la comprensione e l’interesse nello studio.
  4. Si creano connessioni – le domande dei quiz spesso creano connessioni fra le varie nozioni imparate. S’impara a ragionare e a connettere gli elementi a livello attivo.
  5. Posso essere aggiunte delle informazioni aggiuntive di lettura, per aumentare la conoscenza dello studente.
  6. Si possono creare dei riscontri sia quando si dà sia la risposta negativa che quella positiva.

Il quiz può avere domande impostate con forma diversa in base alle strategie che si sono pensate:

  • Come elenco;
  • A compilazione;
  • Scelta A/B;
  • Risposte multiple.

Con iSpring Suite si possono creare anche interazioni ludiche con lo studente.

Ci si può domandare se bisogna avere una conoscenza di programmazione per creare questi quiz, ma la risposta è negativa. iSpring Suite parte da semplici presentazioni di PowerPoint. Del materiale didattico presentato anche in modo multimediale con video, tutorial, si possono poi aggiungere queste importanti lezioni di pratica che confermano come l’e-learning sia a livello di scuole che di aziende, rispecchiano tutti i vantaggi del learning by doing. Una concezione antica riportata nella modernità con il giusto software. Il vantaggio è che c’è anche una prova gratuita con iSpring Suite trial.

Prova tu stesso a vedere alcuni esempi e come siano coinvolgenti. I quiz che trovi sotto sono stati creati con iSpring Suite.

Dovrai ammettere che provandoli ti sei divertito. Al contempo ogni quiz ha un forte impatto sulla conoscenza e sulla formazione. È applicabile a più lavori.

La parte interattiva può avere anche l’audio per simulare dei dialoghi e creare un contatto ancora più reale nella simulazione.

Learning by doing: quali sono le principali metodologie didattiche

Ci sono varie metodologie che sposano in pieno la teoria del learning by doing in varie scienze. I contratti di stage e tirocinio come lavori si basano su questa logica, ma il learn by doing non è rivolto solo a chi è a scuola o ne esce da poco. È applicabile a qualsiasi livello aziendale al fine di imparare nuove nozioni e migliorare sia gli hard skill che i soft skill. Soprattutto questi ultimi, con una costante pratica, diventano parte integrante dello studente: differentemente rimangono delle mere teorizzazioni.

Si sono comunque sviluppati vari metodi. Ecco un elenco dei metodi più usati:

Ciclo di Kolb dell’apprendimento esperienziale

Ciclo di Kolb: una metodologia per learn by doing

Il ciclo fu proposto da David Kolb che identifica 4 fasi portanti:

  • Un’esperienza attiva
  • Osservare e riflettere 
  • Concettualizzare il tutto
  • Sperimentare 

Modello di apprendimento basato su progetti (PBL)

Modello di apprendimento basato su progetti: una metodologia per learn by doing

Fra i vari metodi questo è molto usato anche a livello didattico nelle scuole e aiuta gli studenti per ricreare competenze con sfide pratiche.

Modello di apprendimento di Lewin attraverso l’azione

Modello di Lewin: una metodologia per learn by doing

Fra i vari metodi questo mette in primo piano l’azione. Queste le fasi principali che caratterizzano questo modello:

  • Pianificazione (plan). Si analizzano gli obiettivi che si vogliono raggiungere e si studia una strategia.
  • Azione (Act). Le azioni pianificate devono essere messe in pratica.
  • Osservazione (observe). Bisogna osservare e analizzare i risultati per capire il livello di raggiungimento degli obiettivi.
  • Riflessione (reflect). Si analizza cosa è andato bene, cosa è andato male e i margini di miglioramento.

Approccio di Carnegie Mellon al problem-solving

Approccio di Carnegie Mellon: una metodologia per learn by doing

Fra i vari metodi questo vuole sviluppare soprattutto il soft skill del problem solving. Si lavora su progetti reali, in cui si devono applicare le conoscenze.

Questi sono alcuni modelli fra i più famosi, hanno variazioni in base alla loro applicazione.

Conclusioni

Azione e teoria sono un connubio vincente nell’apprendimento e sono le carte vincenti dell’e-learning. Creare quiz, modelli con parti pratiche è particolarmente facile grazie all’utilizzo di iSpring Suite. I risultati sono professionali e fattibili anche senza particolare esperienza. Puoi provarlo prima nella versione iSpring Suite trial.

Il learning by doing diventa quindi parte integrante della formazione e soprattutto quella aziendale con possibilità di sviluppi sempre più interattivi e interessanti.

Un commento su “Learn by doing: scopri il potere del fare per imparare

  • Lavorando in questo settore risorse umane anche se non sono più alle prime armi devo sempre aggiornarmi. Questa teoria del learning by doing è un buono spunto da applicare. Si può provare. Perchè no? Condivido con i colleghi d’ufficio

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