Sempre più persone in tutto il mondo sono interessate a trovare una piattaforma di vendita corsi online. Negli ultimi anni, il settore e-learning è letteralmente esploso: esperti di settore, creatori di contenuti, influencer e addirittura insegnanti hanno trasformato la formazione online in un vero e proprio business.
Sono passati i tempi in cui bisognava essere maestri o professori per trasmettere le proprie conoscenze e competenze. Adesso basta munirsi di una piattaforma per creare corsi online, aprire una partita IVA e pubblicare le proprie lezioni per ottenere un guadagno dalla vendita dei propri “infoprodotti”.
Ma come vendere corsi online? Se lo fanno tutti è davvero così facile? La risposta è no. Qualunque esperto o professionista che decida di guadagnare con l’ insegnamento su Internet deve non solo munirsi degli strumenti necessari per la creazione e distribuzione di corsi online, ma anche occuparsi dello sviluppo di una landing page, del marketing e della parte e-commerce.
Questo articolo è una breve guida in cui troverai indicazioni preziose per il lancio del tuo business sotto ogni punto di vista: dalle migliori piattaforme per vendere corsi online agli strumenti necessari per la promozione dei tuoi contenuti, fino ai software eCommerce per l’elaborazione dei pagamenti.
Crea. Condividi. Vendi. È tutto ciò che puoi fare con i contenuti didattici di iSpring Learn.
Come vendere corsi online
Partiamo dal presupposto che tu abbia già aperto ufficialmente la tua attività (partita IVA, commercialista, ecc.) e creato almeno un corso online (contenuti, video o audio, esercizi, quiz, ecc.). Ricorda che vendere corsi online senza partita IVA è sconsigliato in Italia perché si rischia di incorrere in sanzioni se non si tratta di una attività sporadica e occasionale.
Per vendere corsi di formazione online hai bisogno di una piattaforma che dia agli studenti la possibilità di iscriversi, pagare e accedere al contenuto del corso e a te il controllo sulla gestione dell’intero progetto.
A questo punto, devi sapere che hai diverse opzioni: esistono molti modi diversi per vendere lezioni online e la scelta dipende principalmente dai tuoi obiettivi, da come vuoi strutturare il tuo business e dalle risorse che puoi investire inizialmente.
iSpring Learn LMS + Shopify
Il modo in assoluto più efficace per vendere video corsi online è quello di sfruttare l’integrazione tra due strumenti leader di mercato. Il primo è iSpring Learn, un LMS (Learning Management System, cioè, sistema per la gestione dell’apprendimento) professionale, sviluppato specificamente per la gestione dei progetti di apprendimento online.
Il secondo è Shopify, la piattaforma eCommerce più amata dalle aziende e dai clienti a livello mondiale che offre non solo l’elaborazione dei pagamenti su misura, ma anche funzionalità di marketing, la creazione di pagine e landing page, e altri servizi per la vendita.
L’integrazione tra queste due soluzioni ti dà la opportunità di sviluppare interi programmi di formazione e di creare siti per ognuno di loro, sfruttare template e avere un portale dove vendere corsi online in maniera diretta. Inoltre, con Shopify puoi inviare newsletter, creare sconti, pacchetti di prodotti e opzioni di abbonamento. Sulle funzionalità e i dettagli di iSpring Learn, invece, ci soffermeremo più avanti.
Questa sinergia tra eCommerce e tecnologia di apprendimento garantisce un’esperienza utente professionale sia prima che dopo l’acquisto. Rendendola una soluzione eccellente per chi desidera espandere la propria attività di corsi online.
Ti piacerebbe testare tutte le funzionalità di questo strumento? Inizia subito una prova gratuita di 30 giorni, oppure richiedi una demo senza impegno: un nostro esperto ti offrirà una consulenza personalizzata e risponderà a tutte le tue domande.
Pro
- Esperienza d’acquisto dei corsi online fluida e professionale
- Automazione dei processi di iscrizione ai corsi, valutazione, analisi dei risultati, ecc.
- Ampie opzioni di marketing, sconti, abbonamenti e bundle
- Ambiente LMS completo con reportistica, quiz e certificazioni
- Controllo completo su tutti i processi
- Entrambe le soluzioni propongono un periodo di prova gratuita
Contro
- Necessità di gestire due piattaforme contemporaneamente
- Bisogna configurare l’integrazione perché gli strumenti funzionino insieme
- Tutti gli aspetti del business devono essere gestiti in prima persona
- Costi più alti rispetto a soluzioni gratuite o marketplace
Marketplace (Udemy, Skillshare)
Abbiamo appena visto come vendere corsi di formazione online in modo professionale con l’aiuto di piattaforme e strumenti leader di mercato. Quella soluzione è adatta a chi ha sviluppato o ha intenzione di sviluppare diversi corsi online e di portare avanti un’attività in un campo specifico o diverse sfere dell’apprendimento.
Però, se un creatore ha creato un solo corso o non vuole occuparsi di marketing e contabilità, può decidere di affidarsi ad appositi siti per vendere corsi online: i marketplace come Udemy o Skillshare (disponibile in varie lingue, ma non in italiano).
Questi siti sono ideali per testare i propri contenuti, raccogliere feedback da parte degli studenti e iniziare a farsi un nome, per poi portare avanti i propri programmi altrove in seguito.
Il punto forte dei marketplace è che ti danno accesso a milioni di potenziali studenti da tutto il mondo che stanno già cercando contenuti come quelli trattati nel tuo corso e sono disposti ad acquistarlo. Su Udemy e Skillshare si trovano corsi online di ogni tipo e per ogni livello, spesso seguiti come fonte di ispirazione.
Lo svantaggio principale, invece, è che devi accettare entrate più basse, poiché la piattaforma trattiene una quota significativa di ogni vendita. Il marketplace può sembrare una piattaforma gratuita per vendere corsi online, ma non è affatto così.
Oltre al guadagno, gli studenti che seguono il tuo corso online non sono tuoi clienti, ma clienti della piattaforma: nella maggior parte dei casi, tu non hai accesso ai loro dati. Per questo motivo, i marketplace sono considerati il primo step nel settore e una buona scelta per chi è agli inizi, ma non rappresentano la migliore strategia a lungo termine se vuoi creare un’attività sostenibile con studenti fedeli.
Pro
- Visibilità immediata senza investimenti iniziali
- Accesso a un pubblico internazionale già alla ricerca di corsi online
- Caricamento, gestione e modifica dei corsi molto semplice
- I siti si occupano di promozione, marketing, assistenza clienti e ogni altro processo
Contro
- Entrate ridotte a causa delle elevate commissioni della piattaforma
- Controllo limitato sui prezzi (le piattaforme spesso offrono sconti significativi)
- Non è possibile creare una community o una mailing list
- Più difficile costruire un marchio personale e relazioni a lungo termine con gli studenti
- Accesso limitato ai dati degli studenti e a strumenti di analisi
Vendita corsi online con il proprio sito Internet
Per creare e vendere corsi online con successo, non è fondamentale affidarsi alle piattaforme marketplace. Alcuni, infatti, preferiscono non avere partner con cui condividere le entrate e scelgono di creare il proprio sito Internet.
In teoria è semplice: basta acquistare dominio e hosting, scegliere un tema WordPress e collegare uno dei plugin LMS specializzati come LearnDash o LifterLMS. Questa scelta permette di sviluppare il proprio brand e creare una community di studenti con la passione per un determinato argomento.
Nella pratica, però, questo approccio è abbastanza dispendioso, soprattutto in termini di tempo e compiti da gestire: da manutenzione e aggiornamento del sito alla gestione delle campagne di marketing, dal SEO al rispondere alle domande dei potenziali clienti, il creatore deve fare tutto da solo, oppure assumere qualcuno che lo aiuti.
Pro
- Controllo completo su branding, prezzi ed esperienza utente
- Flessibilità totale nella personalizzazione del sito web e della struttura del corso o dei corsi online
- Possibilità di integrare strumenti di marketing avanzati e CRM
- Proprietà di tutti i dati degli studenti e canali di comunicazione diretti
Contro
- Richiede conoscenze tecniche o aiuto esterno da parte degli sviluppatori
- Costi di hosting, plugin e manutenzione continua
- Tempi di configurazione più lunghi rispetto alle piattaforme SaaS e ai marketplace
Social media e piattaforme di community
Anche se nati per scopi diversi, anche i social network e i siti di community possono diventare piattaforme per vendere corsi online. Si tratta di una buona idea e di un ottimo primo step per chi è agli inizi e desidera testare il potenziale successo dei propri contenuti prima di passare a opzioni più professionali.
Gruppi Facebook, server Discord o pagine Patreon sono luoghi in cui le lezioni possono essere erogate in modo più informale, spesso accompagnate da eventi dal vivo o spazi di discussione. Sebbene queste piattaforme non offrano la struttura di un vero e proprio LMS, sono molto efficaci per creare un senso di appartenenza.
Ovviamente, tra le caratteristiche principali di queste soluzioni possiamo elencare alti livelli di sicurezza e le possibilità di marketing integrate.
Pro
- Costi iniziali molto bassi o nulli
- Creazione di una community di studenti molto coinvolti
- Interazione diretta e personale con gli studenti
- Opportunità di marketing organico tramite condivisione sui social
Contro
- Nessuna funzionalità LMS dedicata per percorsi di apprendimento strutturati
- Opzioni di monetizzazione limitate rispetto alle piattaforme complete
- Dipendenza da piattaforme e algoritmi di terze parti
- Gli studenti imparano in un contesto molto informale
Scegliere una piattaforma per creare corsi online
Fino a questo punto della nostra breve guida ci siamo concentrati su come vendere lezioni private su Internet. Abbiamo visto diverse opzioni per la vendita con diverse caratteristiche: da una parte gli strumenti professionali (sito o landing page, LMS), dall’altra quelli più semplici e rapidi, con funzionalità di marketing integrate, come i social e i marketplace.
Ma a cosa ci serve sapere come promuovere e vendere un corso online se prima non abbiamo creato tutta l’infrastruttura necessaria per erogarlo? A nulla! Proprio per questo, qui di seguito trovi un elenco dei servizi presenti sul mercato per la pubblicazione di contenuti formativi online che ti permettono di dare struttura al tuo corso di formazione.
iSpring Learn LMS
iSpring Learn (di cui abbiamo parlato in precedenza) è una piattaforma LMS creata appositamente per lo sviluppo di percorsi di formazione e per la gestione di tutti i processi legati all’e-learning, dall’iscrizione degli studenti alla reportistica sui risultati dei corsi online.
L’automazione è sicuramente uno dei suoi maggiori punti di forza. L’iscrizione ai corsi, il rilascio dei certificati e l’invio dei report possono essere impostati una sola volta e programmati per funzionare da soli. Ma non finisce qui. La piattaforma include anche una base di conoscenze in cui gli studenti possono accedere a materiali, documenti o FAQ, ideale per le aziende che desiderano combinare corsi strutturati con risorse di consultazione rapida.
iSpring Learn viene usato da aziende di tutto il mondo, tra cui anche la società italiana Aequor Sicurezza, specializzata nella formazione sul lavoro. Grazie a questo LMS, i professionisti di Aequor hanno ridotto significativamente il carico di lavoro amministrativo e sono riusciti a trasferire i loro programmi di formazione online, rendendoli in questo modo accessibili da un numero maggiore di partecipanti in tutto il territorio.
Questa piattaforma per vendere corsi online è progettata per essere facile da usare sia per gli studenti che agli amministratori: ha un’interfaccia intuitiva e multilingue, accessibile da qualsiasi browser o un’app che può essere usata anche offline.
iSpring Learn garantisce assistenza tecnica 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e si integra perfettamente con MS Teams, Zoom e Google Meet, semplificando l’organizzazione di incontri per un tipo di insegnamento misto.
Pro
- Processi altamente automatizzati che fanno risparmiare tempo agli amministratori
- Funzionalità avanzate di reportistica, analisi e valutazione
- Possibilità di apprendimento a distanza e misto
- Sicuro, conforme e affidabile con assistenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7
- Integrazione con MS Teams, Zoom e Google Meet
Contro
- Sistema più avanzato del necessario per progetti di piccole dimensioni
- Bisogna imparare a usarlo per riuscire a sfruttarlo al meglio
Teachable
Teachable è una delle piattaforme più popolari tra i creatori indipendenti e le piccole imprese. A renderla famosa è stata principalmente la tua semplicità d’uso: in pochi passaggi è possibile caricare le videolezioni di un corso, aggiungere materiali di insegnamento e impostare i prezzi.
Oltre alla vendita diretta (scelta dalla maggior parte dei creatori), Teachable consente anche di offrire pacchetti e abbonamenti per generare flussi di entrate ricorrenti. Per quanto riguarda il design, è possibile scegliere un tema o template per creare la pagina, ma nella pratica le personalizzazioni sono abbastanza limitate.
Pro
- Estremamente facile e veloce da configurare
- Sistema di pagamento e pagine di vendita corsi integrati
- Adatto per chi non ha competenze tecniche
Contro
- Personalizzazione limitata rispetto ad altri strumenti
- Si applicano commissioni di transazione sui piani di livello inferiore
- Funzionalità di reportistica e analisi meno affidabili
Thinkific
Thinkific è un concorrente diretto di Teachable; un’altra piattaforma progettata per gli imprenditori che desiderano creare e vendere un corso online.
Offre un livello di personalizzazione più elevato rispetto a al precedente, inclusi modelli per i siti web dei corsi e opzioni di integrazione con strumenti di marketing. Il suo piano gratuito la rende interessante anche per i principianti.
Pro
- Maggiore flessibilità di progettazione rispetto a Teachable
- Piano gratuito disponibile per testare la piattaforma
- Facile integrazione con strumenti di marketing e CRM esterni
Contro
- Alcune funzionalità avanzate richiedono l’abbonamento a piani costosi
- Meno potente in termini di automazione rispetto a un LMS
Kajabi
Kajabi è una piattaforma sviluppata per portare al successo influencer e content creator, permettendogli di sfruttare la loro audience per monetizzare le proprie competenze o passioni. Proprio per questo, è usata soprattutto da coach e consulenti che desiderano centralizzare tutti gli aspetti della propria attività digitale in un unico ambiente.
Tra le caratteristiche che la distinguono dagli altri servizi simili, qui troviamo un focus non solo sulla vendita, ma anche e soprattutto sulla strategia di marketing e sulla promozione dei corsi online. Kajabi permette anche di creare un vero e proprio sito con hosting integrato partendo da un tema o template.
Pro
- Combina corsi, marketing e sito web in un’unica piattaforma
- Funzionalità avanzate di funnel building e automazione
- Ideale per gli imprenditori che desiderano una soluzione all-in-one
Contro
- Prezzo più elevato rispetto ad altre piattaforme
- Troppi strumenti in un unico posto la rendono complessa da usare
- Meno specializzata rispetto alle soluzioni LMS dedicate
LearnWorlds
Al contrario degli strumenti precedenti che danno rilievo alle lezioni video, LearnWorlds si concentra sulla creazione di esperienze di insegnamento interattive e coinvolgenti, attraverso funzionalità uniche come video interattivi, quiz all’interno dei video, gamification e persino app personalizzate.
È particolarmente interessante per le organizzazioni che desiderano creare un corso online coinvolgente che ispira i partecipanti e li faccia sentire parte integrante di un gruppo.
Pro
- Interattività e gamification
- Possibilità di creare contenuti e corsi white-label e app personalizzate
- Esperienza di apprendimento altamente personalizzabile
Contro
- Piattaforma più costosa rispetto a Teachable o Thinkific
- Potrebbe richiedere un impegno maggiore per sfruttarne appieno le funzionalità
Esiste una piattaforma gratuita per vendere corsi online?
Rimane un solo punto da trattare all’interno di questa guida: come vendere corsi online o infoprodotti sul mercato senza investimenti iniziali? Come pubblicare un corso su una piattaforma se non si hanno soldi da spendere?
La soluzione esiste, ma bisogna mettere le cose in chiaro: buona parte degli strumenti sul mercato non richiedono investimenti iniziali, ma trattengono una percentuale dei guadagni che ottieni con il tuo corso online. Non sono quindi “gratuiti”, ma ti permettono di pensare agli adempimenti monetari dopo aver incassato, non prima.
A questi si aggiungono altri siti che possono essere impiegati per la vendita di un corso online, anche se sono stati creati per altro.
Piattaforme basate su commissioni
Uno dei modi più semplici per iniziare a vendere corsi è affidarsi alle piattaforme che non richiedono alcun abbonamento, acquisto o costo di accesso, ma che prendono una percentuale sulle vendite del tuo corso online.
Al di là dell’assenza di investimenti iniziali, questi marketplace offrono un’ampia gamma di funzionalità che non sono semplici da gestire, soprattutto per chi è alle prime armi: l’elaborazione dei pagamenti, gestione degli studenti e a volte anche il marketing.
Alcune di queste piattaforme le abbiamo già incontrate nel primo capitolo dell’articolo. Con Udemy, ad esempio, basta caricare il corso gratuitamente e, ogni volta che qualcuno acquista, si riceve una percentuale di ciò che lo studente ha pagato. Solitamente, questa percentuale si aggira intorno al 37%, cioè meno della metà del costo del corso.
Attenzione, però: se gli utenti acquistano il corso online tramite il tuo link promozionale o coupon, la tua quota può aumentare fino al 97% della vendita, perché Udemy è interessata a pagare di più i creatori di corsi che fanno conoscere la piattaforma (e gli altri corsi disponibili) a nuovi utenti.
Skillshare funziona in modo totalmente diverso. Invece di vendere un corso intero, guadagni in base ai minuti guardati di tutti i tuoi contenuti: più gli studenti interagiscono e trascorrono tempo a guardare i tuoi video, maggiori sono le entrate. L’obiettivo di questo sistema è spingere gli insegnanti a creare lezioni coinvolgenti che invogliano gli studenti a guardare e passare più tempo possibile sul sito dell’azienda.
Poi c’è Gumroad, un sito statunitense che equivale a una vetrina dove ognuno può mettere in mostra i propri prodotti digitali. Come tale, la piattaforma elabora i pagamenti, trattiene una percentuale (intorno al 10%) e inoltra il resto sul conto del creator.
Sebbene questa piattaforma dia la possibilità di creare link, promozioni e offerte di upselling, non si occupa attivamente della promozione dei prodotti; quindi sarai tu a doverli far conoscere al tuo pubblico e a indirizzarli sul tuo negozio Gumroad.
Questa è un’ottima opzione per chi è agli inizi, ma esistono anche alcune barriere. Tra tutte, il sistema riceve e invia pagamenti solo in dollari americani, cosa che può scoraggiare i tuoi clienti in Italia ed Europa.
Strumenti gratuiti alternativi
Per chi ritiene che non sia il caso di “regalare” i propri soldi a queste piattaforme, esiste comunque il modo di guadagnare con i propri corsi online affidandosi a piattaforme completamente gratuite. Certo, un approccio del genere richiede qualche passaggio in più e non permette di proporre ai propri studenti un corso dall’aspetto e dal funzionale professionali. Con questo approccio, la sfida è inventare un modo per monetizzare il proprio sapere tramite annunci, abbonamenti, link di pagamento esterni o pagamenti offline.
Prendiamo YouTube, ad esempio: la piattaforma di riferimento per molti creator che ogni giorno generano milioni di visualizzazioni e migliaia di euro grazie a chi guarda i loro video “gratuitamente”. Come fanno a guadagnare? Con la monetizzazione dei video che può avvenire tramite annunci pubblicitari (una volta raggiunte le soglie stabilite dalla piattaforma), abbonamenti, Superchat durante le live o incorporando call to action nel video per indirizzare gli spettatori verso un corso a pagamento ospitato altrove.
Google Classroom è un altro strumento gratuito. Originariamente progettato per scuole e insegnanti durante la temutissima didattica a distanza, questo spazio online può essere adattato alla formazione su piccola scala e, perché no, alla pubblicazione di un corso. Google Classroom ti permette di invitare gli studenti a partecipare ai corsi, pubblicare lezioni e compiti e monitorare i progressi. Per monetizzare, dovresti pensare a un modo per accettare pagamenti, come PayPal, Stripe o addirittura i contanti.
Altre opzioni gratuite includono l’opzione di pubblicare video non elencati o privati su YouTube o Vimeo e di aprire l’accesso tramite un link solo ai clienti paganti; oppure combinare flussi di lavoro Google Drive/Dropbox + email per inviare lezioni agli utenti paganti. Un’altra possibilità è usare blog pubblici, newsletter o mailing list per distribuire contenuti agli abbonati paganti. Non si tratta di piattaforme professionali e non sono certo sistemi per proporre un corso professionale, ma consentono di sperimentare prima di investire.
In queste configurazioni, la maggioranza degli sforzi è rivolta al marketing, all’acquisizione di utenti e alla creazione di un semplice meccanismo di accesso al corso e pagamento. Però, le commissioni di piattaforma sono pari a zero o minime e rimane comunque possibile gestire direttamente il rapporto con i clienti.
Conclusioni
Qui si conclude la nostra guida. Come hai potuto vedere, sul mercato sono presenti software e strumenti per tutti: da chi ha un solo corso da vendere nel tempo libero, a chi vuol fare dell’apprendimento online il proprio lavoro principale.
Se desideri provare una soluzione professionale sviluppata appositamente per questi progetti, inizia subito una prova gratuita di iSpring Learn e richiedi una demo gratuita senza impegno per passare velocemente dalla concezione alla vendita corsi online su larga scala, grazie alla sua integrazione con Shopify.
FAQ
Quanto si guadagna a vendere corsi online?
Vendere corsi online è un’attività redditizia, ma il guadagno reale varia in base a moltissimi fattori, tra cui il pubblico, il valore percepito del corso e, certamente, gli sforzi di marketing. Alcuni creator vedono il proprio corso online per arrotondare poche centinaia di euro al mese, mentre altri riescono a trasformare i propri corsi online nella loro attività principale (e unica). I corsi di nicchia spesso hanno prezzi più elevati e un’audience limitata, mentre argomenti più generali potrebbero richiedere il raggiungimento di un pubblico più ampio.
Quali sono i corsi online più venduti?
I corsi online di maggior successo tendono ad essere quelli che aiutano gli studenti ad acquisire competenze o abilità pratiche per migliorare la loro vita personale o professionale. Marketing digitale, business e imprenditorialità, sviluppo software, analisi dei dati, design e finanza personale si classificano costantemente tra le categorie più gettonate sul mercato. Anche i corsi a tema salute, fitness e benessere sono popolari, così come quelli di lingua.
Quale licenza è necessaria per vendere online?
La licenza necessaria dipende dal paese in cui si risiede e lavora. Solitamente, se si intende vendere corsi online come attività commerciale, è necessario registrarsi come lavoratore autonomo (con partita IVA) o costituire una società. In questo modo, potrai rispettare le normative fiscali, emettere fatture e assicurarti che la tua attività operi nel rispetto delle normative locali riguardanti il commercio digitale. Per settori regolamentati o corsi online su argomenti sensibili come la salute, la finanza o la formazione professionale, potrebbero essere richieste certificazioni o approvazioni aggiuntive.